Il Tribunale riconosce un risarcimento di 40.000 euro ad un infermiere dopo 13 anni di dequalificazione
tratto da ChietiToday.it
Il tribunale di Chieti ha emesso una decisione favorevole nei confronti di un infermiere del reparto di Ortopedia dell’ospedale di Chieti, riconoscendo un indennizzo di quasi 40mila euro per un caso di demansionamento durato 13 anni.
Questo traguardo è stato raggiunto grazie alla sentenza della Corte di cassazione del 2020 sul tema del demansionamento, frutto degli sforzi di Nursind, e alla collaborazione dello studio legale avvocato Brunetti, che ha difeso il caso, dimostrando il danno subito dall’infermiere.
La sentenza rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta contro il demansionamento, un problema che affligge molti professionisti sanitari, sottraendo loro il giusto riconoscimento delle competenze e il dovuto valore economico e professionale. Chiunque rivendichi presunte vittorie dovrebbe ringraziare Nursind, il sindacato che da sempre intraprende vertenze e le porta a compimento, come dimostrato dai riconoscimenti per il tempo di vestizione/svestizione e la concessione dei buoni pasto.
“Nursind Chieti ha sempre difeso i diritti degli infermieri, e questa vittoria dimostra che la giustizia può e deve prevalere,” ha affermato il portavoce del sindacato. “Ci auguriamo che questa sentenza serva da avvertimento per tutte le strutture sanitarie, affinché riconoscano e rispettino l’importante ruolo svolto quotidianamente dagli infermieri.”
“Il caso ha sottolineato l’importanza di garantire condizioni di lavoro adeguate e rispettose per tutti i professionisti sanitari, rafforzando il ruolo di Nursind Chieti come difensore dei diritti degli infermieri – ha sottolineato il sindacato -. L’organizzazione continuerà a combattere contro ogni forma di abuso e demansionamento, promuovendo un ambiente lavorativo equo e giusto per tutti i suoi membri”
Nursind Chieti ottiene un’importante vittoria contro il demansionamento degli infermieri
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